MONTI ALBURNI, VETTA DEL PANORMO: LA MIA PRIMA VETTA

Documento in Ritaglio (Copia)Inseguivo da tempo il desiderio di entrare a far parte di un gruppo trekking perché tutto ciò che mi parla di natura mi affascina e mi incanta. Purtroppo però, un po’ per le vicissitudini della vita,  un po’ perché facendo delle ricerche sui gruppi presenti nel territorio non trovavo mai nulla di entusiasmante,  questo non mi era stato possibile fino ad ottobre 2013, quando un venerdì sera decisi di recarmi a Castellana Grotte a conoscere il gruppo Apulia Trek. Da quella sera molte cose sono cambiate.IMG_5541 (Copia)

Ho conosciuto nuovi amici, partecipato alle prime escursioni (poche in realtà perché ancora non ho tutta l’attrezzatura) ma una cosa fondamentale l’ho capita. Quando sei “Lungo i sentieri della natura” puoi solo ed unicamente contare su te stesso, non devi mai sopravvalutarti e soprattutto devi avere il buonsenso di ammettere le tue capacità fisiche prima di metterti in cammino, altrimenti rischi di compromettere l’escursione a tutto il gruppo.IMG_5542 (Copia)

In virtù di questo venerdì scorso partendo da Noci ero convinta al non partecipare all’escursione programmata per la domenica successiva per via di un lieve problema ad una gamba. Intanto però avevo il desiderio di salutare i miei amici e mi sono recata in sede.  Accolta, come sempre, calorosamente dal gruppo inizio a sentire il buon Max esporre il programma dell’escursione.IMG_5543 (Copia)

Ma quando uno è inesperto, come me in questo caso, a poco serve sapere che faremo una escursione in montagna di 8 Km con un giro ad anello e dove ci sarà un dislivello di circa 450mt. L’unica cosa che io riuscivo a quantificare erano gli 8 km e lì pensai che avrei potuto tranquillamente farcela. Altra informazione assai importante è che nessuno sarebbe partito la domenica mattina. Ci sono circa tre ore di strada da fare ed è consigliabile partire dal sabato pomeriggio. E quando il Presidente consiglia………i soci che lo ascoltano sono in buone mani!IMG_5545 (Copia)

Ero sul punto di rinunciare ma quando mi dicono che sono disponibili due posti in macchina e che il pernotto si poteva fare solo in tenda (il rifugio era tutto occupato dai ciclisti che la domenica avrebbero fatto la gara di mountain bike) mi torna alla memoria una tenda acquistata anni addietro in società e così incoraggiata da Floranna e da Massimo decido su due piedi di partecipare. Non potete immaginare l’emozione mista all’ansia che mi pervadevano……!IMG_5550 (Copia)

Partiamo il sabato pomeriggio con incontro alle 16:00 a Putignano e non al nostro solito caro amico Olmo in largo Porta Grande a Castellana. Dopo aver tutti preso il caffè si decide di fare una strada più breve e panoramica passando per l’”Altamurgia” recuperando a Gioia del Colle il caro amico Carlo.IMG_5564 (Copia)

La scelta della strada si rivela errata perché molto praticata dai contadini che in questo periodo sono intenti alla raccolta del grano, tant’è che solo un bravo autista come Sabino poteva riuscire a evitare il peggio seppur andando a collidere lievemente con un altro fuoristrada che faceva da scorta alla mietitrebbia e che gli ha praticamente tagliato la strada. Ripresi dallo spavento, soprattutto Marilù, ripartiamo alla volta di Ottati dove, lasciato il paese, dopo 11 km di strada montana  abbiamo raggiunto il Rifugio Panormo a quota 1340 m s.l.m. percorrendo una strada ricchissima di macchia mediterranea tant’è che in un tratto abbiamo anche fatto “l’aerosol alla ginestra”…..!IMG_5568 (Copia)

Giunti al rifugio siamo stati accolti dal gestore sign. Pasquale il quale ci ha consigliato il posto dove poter montare le tende. Ognuno si è dato da fare data la tarda ora. Terminate tutte le operazioni di montaggio tende,  gonfiaggio materassini e recupero sacchi a pelo dalla tenda affianco, (gli “Scafisti” si sà sono abituati ad andar per mare e per la montagna partono sprovvisti ….) ci siamo recati all’interno del rifugio per gustare una ricca e saporita cena preparata dai gestori. La serata è trascorsa allegramente tra brindisi e risate varie, ma ovviamente non potevamo andare a dormire senza aver gustato, intorno al fuoco acceso all’esterno, le famose grappe di Carlo.IMG_5571 (Copia)

La domenica mattina, siamo stati svegliati da una simpatica mucca, e dopo una ricca colazione e lo smontaggio delle tende, ci siamo radunati tutti sotto il cartello “Rifugio Panormo dove la natura è più natura” per dare finalmente il via alla nostra escursione. Ci addentriamo nel bosco. Siamo nel cuore degli Alburni,  del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Questo, pare, sia un territorio unico al mondo per la tipologia del suo suolo carsico, ricco di grotte (circa 400) e inghiottitoi ed è stato infatti dichiarato Patrimonio dell’UNESCO.  IMG_5574 (Copia)

Notiamo che all’inizio del bosco ci sono dei pozzi d’acqua a forma circolare usati come abbeveratoi per le mandrie di bovini che stazionano in zona. E ce ne sono veramente tanti, difatti non è difficile pestarne lo sterco…….ma pare porti bene all’escursione!!!!IMG_5577 (Copia)

Il primo tratto è tutto un pò particolare perché ci tocca, di tanto in tanto, imbatterci in qualche ciclista che in vista della gara sta facendo un giro di ricognizione del percorso debitamente delimitato. Finalmente riusciamo ad essere nel pieno dell’escursione all’interno di un bosco costituito principalmente da faggi, lecci e roverelle e ci accorgiamo di essere “guidati” da un simpatico meticcio che conosce benissimo il territorio, difatti agli incroci si ferma per vedere quale percorso preferiamo, e che non ci abbandona per tutta la giornata pur restando sempre al suo posto. Un perfetto compagno di escursione, ma pur sempre discreto!IMG_5581 (Copia)

Il “serpentone” degli escursionisti (19 componenti più il simpaticissimo Teddy il piccolo pincher di Gabriele) si fa strada sul ripido percorso, che ha una segnaletica molto precisa e dal quale è preferibile non allontanarsi in quanto il bosco è caratterizzato dalla presenza di innumerevoli inghiottitoi. La difficoltà è nella media ma il bello arriva quando d’improvviso la vegetazione inizia a diradarsi e ci tocca imbatterci nell’ultimo tratto che ci porterà alla vetta dove bisogna essere molto cauti nello “zigzagare” fra le rocce degne di una leggera arrampicata libera.IMG_5584 (Copia)

Mi colpisce particolarmente la vegetazione presente in questo tratto tanto che non posso fare a meno di fotografare quà e là, ma ancor di più mi colpisce la bravura del piccolo Walter che con il suo zainetto in spalla contenente tutto l’occorrente per se, si muove con molta disinvoltura su questo territorio impervio, proprio come un escursionista di vecchia data.IMG_5608 (Copia)

Giunta in vetta, a quota 1742m s.l.m., sono estasiata dal panorama e nonostante le varie nuvole e la foschia si riesce ad intravedere il mare. Lo spettacolo  circostante mi appaga la vista e tutti gli sforzi fatti per giungere fin la. Indescrivibile per me quel momento perché ero molto emozionata in quanto avevo raggiunto la mia PRIMA VETTA.  Consumiamo il nostro pranzo a sacco e autografiamo il libro di vetta a ricordo della giornata e prima di intraprendere la discesa veniamo raggiunti da un gruppo di escursionisti napoletani i quali si prestano per scattarci una foto ricordo. Non poteva mancare! Anche la discesa, ahimè, per alcuni componenti del gruppo non è stata semplice tant’è che ritardiamo l’arrivo al rifugio e siamo così costretti ad abbandonare l’idea di andare a rinfrescarci, almeno i piedini stanchi, nelle acque della sorgente vicina.IMG_5625 (Copia)

Approfittiamo cosi del tempo rimasto per rifocillarci e per permettere agli autisti di fare una piccola pennichella prima di mettersi in viaggio. Salutati tutti, si parte per il rientro a casa ed è inutile ripetere che: “Lungo i sentieri della natura con Apulia Trek è sempre un’avventura” !

Marina Netti

Alla conquista del Monte Panormo

IMG_5540 (Copia)Solo quando Max mi ha affidato il compito di scrivere l’articolo per il blog ho realizzato l’idea di aver incredibilmente raggiunto la vetta del Monte Panormo e, se penso che fino all’anno scorso consideravo la mia impresa più estrema ed ardua salire faticosamente tre piani di scale a piedi, posso orgogliosamente definire questa esperienza una vera conquista.DSC02125 (Copia)

L’avventura è iniziata sabato pomeriggio quando  Nicola ed io siamo partiti da Alberobello in direzione Ottati, un tranquillo e grazioso paesino in provincia di Salerno a 530 metri sul livello del mare, situato alle pendici  del Monte Panormo, la vetta più alta dei Monti Alburni, nel comprensorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.DSC02135 (Copia)

 Siamo giunti a destinazione dopo circa tre ore di viaggio, accolti affettuosamente dalla gentilissima signora Angelina che ci ha riservato un comodo appartamento;  prima di entrare in casa abbiamo notato sulla parete esterna un dipinto raffigurante Cappuccetto rosso e il lupo nel bosco.DSC02071 (Copia)

E’ stato il primo di una lunga serie di murales che abbiamo potuto ammirare;  infatti la caratteristica che fa di Ottati un luogo unico è la presenza di una pinacoteca all’aperto che, con i suoi 80 coloratissimi dipinti sulle pareti esterne delle abitazioni di pietra realizzati da artisti provenienti da tutte le regioni dell’Italia, ha reso possibile il suo inserimento nel circuito italiano dell’associazione dei paesi dipinti.

DSC02075 (Copia)Dopo aver gustato una fragrante pizza seduti nella tranquilla piazzetta del paese addobbata con le luminarie per i recenti festeggiamenti in onore di S. Antonio e circondati dalla maestosità delle montagne ci siamo inoltrati nelle caratteristiche viuzze notando la cordialità e la serenità dei suoi abitanti che sembravano far parte di un paesino di altri tempi.DSC02063 (Copia)

Al termine della rilassante passeggiata siamo andati a riposare pensando a quella che, il giorno successivo, sarebbe stata per me  una sfida: raggiungere la vetta del Monte Panormo.DSC02074 (Copia)

Alzati di buon ora, dopo una sana colazione proteica , siamo partiti prima che le strade fossero rese  inaccessibili  a causa dello svolgimento di una gara ciclistica lungo i sentieri del bosco;  ci siamo fermati ad un bar per un caffè e, dopo aver percorso una stradina stretta e panoramica abbiamo raggiunto il rifugio Panormo a 1340 metri di altitudine,  circondato da una fitta vegetazione e da pozzi d’acqua di forma circolare usati per abbeverare le mandrie di bovini tipici della zona che ci hanno fatto compagnia durante tutto il percorso.DSC02073 (Copia)

L’allegra combriccola di Apulia Trek ci stava aspettando all’aperto gustando una ricca colazione a base di dolci e ho subito notato una invitante crostata alla marmellata di arance preparata dal promettente pasticciere Gabriele. Mentre gli facevo i complimenti il mio sguardo si è fermato sul nuovo componente del gruppo, Teddy, un dolcissimo cucciolo di pincher, diventato la nostra mascotte.DSC02099 (Copia)

Zaino in spalla, siamo partiti con una guida d’eccezione, Megghy, la fedelissima cagnolina del rifugio che ci ha sempre preceduto con discrezione  lungo tutto il percorso aspettandoci soprattutto ai bivi. L’inizio del percorso è stato molto piacevole; abbiamo attraversato un fitto bosco di faggi, notando numerosi inghiottitoi poichè la zona è carsica e ricca di doline, grotte, solchi carsici e campi carreggiati, così chiamati per la somiglianza con i solchi lasciati dalle ruote di un carro.DSC02093 (Copia)

Salendo verso la vetta lo sguardo si fermava sulla variegata flora composta da distese di verdissime felci, profumato aglio ursino, colorate rose canine e fragoline di bosco ancora verdi e in fiore che purtroppo non sono riuscita a fotografare per la tensione che cresceva in me durante la salita sempre più difficile e tortuosa.DSC02039 (Copia)

Usciti dal bosco, il sentiero è diventato “serio” nel senso che, per la  prima volta, affrontavo un’arrampicata sulle rocce e, improvvisamente la paura di cadere nel vuoto ha prevalso; ad un tratto mi sono ritrovata in un punto in cui per un momento ho pensato che avrei trascorso lì il resto della mia vita poiché non riuscivo a procedere.DSC02102 (Copia)

Dopo aver terminato la lista di parenti vicini e lontani e di Santi invocati in mio aiuto, mi sono convinta che solo contando su me stessa avrei trovato la forza di andare avanti; mi sono data coraggio e, preceduta dalla formidabile Floranna che mi indicava letteralmente dove mettere i piedi e seguita dall’esperto Giorgio che mi incoraggiava, incredibilmente, passo dopo passo, mi sono trovata a quota 1742 metri.

DSC02111 (Copia)Dopo aver tirato un lungo sospiro di sollievo per essere riuscita nell’impresa, ho abbracciato Floranna e finalmente ho potuto ammirare il paesaggio mozzafiato: eravamo tra le nuvole, nel silenzio totale in un luogo incontaminato tra il verde dei boschi sottostanti e il candore caratteristico dei Monti Alburni. Ci siamo seduti sull’erba e abbiamo consumato allegramente il nostro meritato spuntino lasciando le tracce del nostro passaggio sul libro di vetta, custodito in una scatola di latta ai piedi di una statua raffigurante San Pio, dove alcuni di noi hanno scritto le proprie impressioni.DSC02113 (Copia)

Il percorso per il ritorno, dopo la breve sosta e varie foto panoramiche, è stato più dolce. Durante la discesa “mi sono seduta” due volte ma poco importava: ormai la mia impresa era stata raggiunta; pensavo continuamente che la frase di Neruda “Se non scali la montagna non ti potrai mai godere il paesaggio” in questo caso calzava proprio a pennello.IMG_5600 (Copia)

Tornati al rifugio Panormo, circondati da numerose mucche al pascolo, ci siamo rifocillati e ho finalmente potuto gustare l’ultimo quadratino della squisita crostata di Gabriele; anche Megghy si è goduta un meritato riposo tra le coccole di tutti noi. Eravamo tutti un po’ stanchi ma soddisfatti.IMG_5619 (Copia)

E’ stata un’esperienza magnifica; ora più che mai  sono sicura di “non temere di procedere lentamente, temo soltanto l’immobilità “.

Meravigliosa Apulia Trek, grazie di esistere!

 

 Cinzia Mansueto

MONTI ALBURNI, VETTA DEL PANORMO: LA MIA PRIMA VETTAultima modifica: 2014-06-29T20:21:51+02:00da apulia-trek
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5 risposte a MONTI ALBURNI, VETTA DEL PANORMO: LA MIA PRIMA VETTA

  1. Anonimo scrive:

    Bravissime Cinzia e Marina. Come neofite del trekking state crescendo e di vette ne conquisterete tante. Come scrittrici avete certamente un grande futuro. Complimenti per tutto quello che avete splendidamente descritto e le emozioni che avete trasferito nel lettore. 10 e lode.
    Nicola

  2. tilde scrive:

    Vedo che ci stiamo allargando…..non uno bensì due articoli sull’escursione,a quanto pare deve essere stata un’esperienza memorabile!!!Sono felice che il gruppo stia crescendo sotto tutti i punti di vista
    Tilde

  3. Carlo scrive:

    Andare per sentieri è una bella terapia, se poi raggiungi la vetta, ti sembra di toccare il cielo con un dito. Forza ragazzi dommenica prossima potremo godere di un altro paradiso.
    Carlo

  4. giorgio scrive:

    Spero vivamente che sia la prima di una lunga serie

  5. Floranna scrive:

    Tutti stregati dalla Natura…anche Marina e Cinzia hanno subito il suo fascino!!!!
    Pensieri, parole ed emozioni…dettagli che resteranno nel tempo!!!
    Anche Mariella e Giorgio hanno saputo trasmettere le loro emozioni a Walter, il piccolo grande escursionista di Apulia Trek!!!

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